6 cose da sapere se vuoi evitare una crisi di nervi

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Come gestire l’astinenza da nicotina in modo efficace
«Pensavo che bastasse aspettare. Le prime volte che smisi con l’uso di droghe mi convinsi che non era poi così difficile smettere, bastava aspettare un po’ di giorni che passassero i sintomi di astinenza. Ma poi la storia non si ripetè più allo stesso modo e aspettare diventò un’agonia che non finiva mai…»
Sono passati quasi vent’anni da quelle esperienze e oggi, dopo aver aiutato centinaia di persone a uscire dalla dipendenza dal fumo, vedo chiaramente il processo da un punto di osservazione privilegiato.
Ho già trattato l’argomento astinenza da nicotina in questo articolo di sei anni fa, tuttavia in questo post affronteremo un piccolo viaggio dentro l’astinenza per avere una visione in prospettiva e aiutarti a gestirla nel modo più efficace.
Smettere di fumare non è solo “smettere di fare qualcosa” che ci fa male, ma un percorso, più o meno grande, di cambiamento di come si percepisce la sigaretta, di apprendimento di un rinnovato rapporto con se stessi e di crescita personale.
Tradotto significa che è necessario avere una visione più ampia, una prospettiva di cambiamento che non si esaurisce solo nel gestire l’astinenza da nicotina o le “crisi di nervi” che ne derivano.
Questa diversa prospettiva ti può aiutare a contestualizzare anche queste crisi come parte del percorso così da attenuarne l’importanza e soprattutto l’effetto che possono avere su di te.
Vediamo allora come ottenere questo risultato e tuffiamoci subito nel dettaglio andando ad analizzare le 6 cose da sapere per evitare una crisi di nervi.
1) La causa principale della crisi di nervi
Dopo aver visto centinaia di fumatori nei miei corsi in aula, online e nella mia Scuola posso affermare con sicurezza che queste crisi, in realtà, non sono dovute all’astinenza da nicotina.
La causa principale è non aver spezzato il legame con la sigaretta. Si è smesso di fumare, ma ci si sente ancora fumatori, l’immagine che hai di te è di una persona che fuma, anche se non fumi più.
In pratica hai smesso di fumare solo razionalmente perché sai che non va bene, magari perché hai capito molte cose su questa dipendenza, ti sei anche informato, vuoi smettere, lo vuoi davvero, ma c’è una parte di te che non è d’accordo sulla decisione che hai preso. E’ il tuo subconscio.
Per farla breve: hai smesso con la mente e non con il cuore. Smettere di fumare è una decisione di mente, cuore e viscere e solo quando questi elementi sono allineati, allora l’astinenza da nicotina che a volte si fa anche sentire in modo prepotente, si riesce a gestire senza crisi di nervi.
2) Il VERO problema in tutte le dipendenze
Nello specifico mi riferisco alle tossicodipendenze, anche se il concetto è valido (ancora di più) per le dipendenze che non derivano da sostanze.
Ho affrontato e superato la dipendenza da droghe e da alcol, oltre che quella dal fumo, e nel mio lavoro aiuto anche persone con un problema di alcolismo.
In nessuna dipendenza il problema principale è l’astinenza dalla sostanza. E’ uno degli aspetti che va affrontato, va gestito, non voglio nasconderlo o farti credere che non si soffre di astinenza, ma è solo una delle problematiche e nemmeno la principale.
L’errore più grossolano che si fa quando si smette è pensare che basti aspettare, far passare i sintomi di astinenza e poi si è liberi come fringuelli. Qualche fumatore me lo ha detto così: «Vorrei tanto essere rinchiuso in una clinica e dormire per qualche settima nell’attesa che passino i sintomi…»
Piacerebbe anche a te?
Purtroppo non funziona così, anche se ci ho voluto credere anch’io.
Il problema vero infatti è la depressione per la mancanza della sostanza da cui si è dipendenti.
Mi preme puntualizzare che non mi riferisco a una depressone di tipo patologico ma il credere, il sentire nella parte più profonda di te di aver fatto un sacrificio, per tutte le fantastiche ragioni del mondo, ma sempre di sacrificio si tratta. Se vuoi possiamo tradurlo in qualcosa di ancora più semplice: è il pensiero di dover soffrire per sempre la mancanza della sigaretta.
Questa sensazione dura molto di più dell’astinenza da nicotina e l’aspetto che rende questa emozione tremenda è che è un sacrifico che non porta a nulla, un sacrificio senza un premio.
Mi spiego meglio.
Posso decidere anche di fare un sacrificio, per esempio lavorare o studiare duro per ottenere una laurea che mi porterà a un lavoro che mi piace. Diciamo che questo tipo di sacrificio mi porta ad una sorta di gioia di vivere. Allora quel sacrificio diventa sopportabile, anzi in molti casi diventa, se non piacevole, almeno desiderabile.
Rinunciando alla sigaretta invece, il sacrifico che si fa è molto spesso in nome della salute, magari lo si fa per i propri figli, ma ciò non sfocia nella gioia di vivere. Per arrivare a quella gioia occorre far avvenire un cambiamento profondo per il quale la gioia di vivere è dovuta proprio alla libertà dalla dipendenza, all’aver smesso, come detto poc’anzi, non solo razionalmente ma anche con il cuore.
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3) Non cadere nella profezia che si autoavvera
Tutto ciò dovrebbe avere come conseguenza un cambio di paradigma.
Un passaggio importante a mio modo di vedere per evitare le crisi di nervi è togliere importanza alle stesse crisi, non vedere come unico problema l’astinenza da nicotina, anche perché ciò ti porterebbe fuori strada e potresti pensare che basti un cerotto o un farmaco per risolvere un problema complesso come una tossicodipendenza.
Se comincerai a ragionare in prospettiva, l’astinenza da nicotina perde di importanza e inoltre ti levi dall’inganno della profezia che si autoavvera .
Infatti, più penserai che il problema sia l’astinenza o le crisi di nervi e più creerai le condizioni per amplificare queste sensazioni portandole all’esasperazione, confermando ciò che temevi e realizzando la tua auto-profezia.
Così anche un semplice momento di nervoso che tutti, fumatori e non fumatori possono avere, a qualsiasi piccola cosa che ti succede le metterai sopra il cappello della crisi di nervi ottenendo l’effetto di accrescerle sempre di più .
Succede come quando hai quei periodi in cui ti sembra che vada tutto storto. Così i tuoi pensieri si imbruttiscono e vanno in quella direzione e tutto ciò che ti accade viene visto sotto questa lente creando le condizioni perché le cose possano andare sempre peggio.
4) E’ necessario agire a monte
Lo insegno anche agli studenti che frequentano la mia Scuola online.
Alcuni di loro, dopo una settimana o due che hanno iniziato il percorso mi chiedono quando gli spiegherò come affrontare l’astinenza, se gli insegnerò delle strategie o dei “trucchetti” specifici.
Comprendo e sorrido perché è umano pensare che ci possa essere qualche trucchetto o magia e nel percorso dentro la Scuola c’è una preparazione specifica con delle strategie. Tuttavia non è solo con quelle che ce la si fa, anzi, se prese senza il contenuto del percorso non funzionano.
Allora a questi allievi rispondo che stanno già costruendo la loro tattica per affrontare l’astinenza e il miglior “trucchetto” è focalizzarsi giorni per giorno sulle video-lezioni che innescano il cambiamento.
Per affrontare al meglio le crisi di nervi occorre agire a monte, serve aver sviluppato una mentalità diversa, nuova.
In pratica occorre aver effettuato due livelli di cambiamento di percezione:
1) Aver cambiato percezione della sigaretta, vedendola come un ostacolo, un freno, una fonte di stress, una rottura di palle per farla breve… E’ sentire di non averne più bisogno, non volere più fumare nemmeno se si scoprisse che il fumo fosse come un’areosol, vedendolo così completamente inutile.
E poi ancora più importante:
2) cambiare percezione del cambiamento che si sta facendo dandogli un significato più grande di miglioramento e crescita. Infatti in questo contesto più grande le tentazioni perdono di importanza, perché c’è un progetto più ampio dietro di noi.
5) Una piccola strategia pratica
Se tutto quello che ho scritto finora di ha toccato e lo senti crescere dentro di te, allora puoi applicare qualche strategia pratica.
La più semplice è questa: non opporre resistenza all’astinenza, non evitarla e cercare di scacciarla ma prendila come parte del tuo cambiamento. Accoglila. Cambia significato alla “sofferenza” e vedila come utile, come il mezzo che ti conduce fuori, il mezzo per rinascere.
6) C’è una “riabilitazione”
Smettere di fumare non è un risultato che si esaurisce in poco tempo.
Per molti ex-fumatori c’è una fase di riabilitazione, di adattamento ad una nuova vita. Un periodo i cui si impara a vivere senza sigarette, si impara a gestire le situazioni di vita, gli stati d’animo di gioia e soprattutto di dolore.
E’ una fase in cui, un po’ alla volta, ci si slega dai pensieri sulla sigaretta.
Un altro errore che fanno spesso le persone è identificare questo processo con l’astinenza da nicotina. Ci si confonde.
In questa fase occorre capire che l’astinenza non c’entra più, è necessario guardare avanti, prendere l’identità del non fumatore e ragionare e pensare come tale. Questa è la fase dell’apprendimento di un rinnovato rapporto con se stessi.
E’ un passaggio a mio modo di vedere interessante, entusiasmante e perché no anche divertente, da vivere con gioia e curiosità. E’ una fase di verità in cui ci si riscopre autentici fuori dalla nebbia del fumo.
Oltre le crisi c’è un mondo da scoprire…
Spero che questo mio post ti sia stato utile per porti in una visione più ampia e prospettica di cosa significa smettere di fumare e di come mutare la percezione delle crisi di nervi che potresti aver avuto in passato quando hai provato a smettere.
In estrema sintesi ciò che puoi portati via da questo articolo sono questi tre punti:
- Le crisi di nervi non sono dovute all’astinenza da nicotina;
- L’astinenza da nicotina è un problema reale, che va accettato, vissuto e gestito e non eliminato;
- Per agire sull’astinenza da nicotina nel modo più efficace occorre un processo di cambiamento che ti permetta di contestualizzarla dentro questo percorso .
Allora è molto probabile che le crisi di nervi non ti appartengano più e tu possa gestire l’uscita dalla dipendenza con lucidità, convinzione e, perché no, gioia.
Chi Sono
Sono Leonardo Brunetta, ex fumatore ed esperto in tossicodipendenze. Aiuto le persone a compiere il proprio cambiamento trovando la libertà dalla dipendenza, così che possano donare a se stesse a al mondo che le circonda salute, amore, benessere, coraggio, vitalità e la voglia di coltivare il cambiamento.