Smettere di bere: il mio metodo in 8 passi (aggiornato giugno 2022)

Smettere di bere: il mio metodo in 8 passi (aggiornato giugno 2022)

smettere di bere

Smettere di bere serenamente e vivere felici senza alcol.

Mentre scrivo queste righe siamo a giugno del 2022, sono circa 3 anni che non bevo più ed è stata una delle migliori, se non la migliore decisione della mia vita.

Ma non è stato facile e nemmeno veloce. Ho maturato l’idea di non bere più alcolici nel 2015, ma mi resi conto di avere un problema serio con l’alcol già qualche anno prima.

Infatti posso dire senza vergognarmi di essere stato un’ alcolista, anche se non quello che, nell’immaginario collettivo, viene concepito come tale. Per intenderci: non mi sono mai bevuto una grappa o un brandy per colazione, anche se da giovane qualche birra appena sveglio l’ho bevuta… Diciamo che me la bevevo volentieri anche alle 10 di mattina.

Il problema, però, lo notai quando mi ritrovavo sempre più spesso a bere da solo o a essere l’unico che continuava a bere alla fine di una cena. Lo sentii quando l’alcol era quasi sempre nei miei pensieri, quando mi resi conto che non” stavo bene” senza bere alcolici.

Ho fatto vari passaggi e ricadute nel mio percorso per smettere di bere, più di qualsiasi altra dipendenza che ho affrontato e vinto. Nei vari passaggi che feci mi resi conto come l’alcol possa gestire la vita delle persone.

Lo vedo e lo osservo ancora oggi anche tra le persone che mi sono vicine e puoi osservarlo anche tu: quanti sono in grado di concepire una vita senza bevande alcoliche…?

come smettere di bere

Come smettere di bere: per chi è questo post

Questo articolo è per te se pensi di avere un problema con l’alcol e percepisci che ha iniziato a gestire la tua vita. Pensi spesso al bere, bevi tutti giorni o quasi, anche se lo fai solo la sera o dal tardo pomeriggio e pensi spesso che vorresti (o dovresti) smettere.

Ho scritto questo articolo la prima volta a luglio del 2018 e quel momento fu un passaggio importante anche se non definitivo. Alla fine di questo post troverai il link alla seconda parte della mia storia con l’alcol in cui ho trovato la libertà definitiva.

I passi che troverai sono ancora validi ma per ognuno metterò un aggiornamento frutto sia della mia esperienza personale, sia dell’esperienza di lavoro che ho svolto a fianco di fumatori e alcolisti in questi quattro anni.

II mio metodo per smettere di bere in 8 stepsmettere di bere alcolici

1) Ho cercato di capire cosa mi dava l’alcol

Per prima cosa ho “scoperto” che cosa rappresentava (ancora) per me l’alcol. O meglio ho cercato di capire, dopo essere riuscito a smettere di bere per vari mesi e dopo aver ripreso a bere cosa ancora mi dava e cosa mi mancava quando non lo assumevo. 

E la domanda che mi sono posto è stata: Cosa credi ti dia (ancora)l’alcol…? Ed ecco la mia risposta che ho messo per iscritto in un quaderno che ho usato per il mio percorso.

“Cosa credi ti dia l’alcol? Nulla in realtà… ciò che mi piace è lo stravolgimento dovuto all’effetto.. Ciò che mi manca di più nei periodi senza alcol è lo stravolgimento dei sensi. Inoltre nei momenti difficili sembra che mi dia un qualche tipo di sostegno (di cura)”

Se ero ricaduto nuovamente nell’oblio qualche beneficio lo trovavo in questo veleno. Mettere la risposta per iscritto è molto utile e ti rende più consapevole. 

E questa risposta l’ho lasciata lì per il momento. Poi troverai le considerazioni e conclusioni alla fine di questo post.

Passo 1) Aggiornamento giugno 2022

Oltre allo stravolgimento dei sensi, che è anche l’unico e vero motivo per cui tutte le persone bevono, ci possono essere delle situazioni di vita che vengono in qualche modo “curate” dalla sostanza alcol. Per esempio la solitudine o rapporti difficili con il proprio partner. 

Nella seconda parte di questo post, (che ti consiglio comunque di leggere dopo aver letto questo articolo), ti descriverò una mia situazione personale come esempio. Alle volte non ci accorgiamo (o non vogliamo vedere) queste condizioni di dolore che viviamo e preferiamo mettere la testa sotto la sabbia continuando a bere per non affrontarle. 

Altre volte ce ne accorgiamo solo dopo aver smesso.

In questo contesto smettere di bere può diventare l’opportunità per affrontare queste situazioni, per andare al nocciolo della questione e fare uno step evolutivo come persona. 

2) Ho usato la mia soglia del doloresmettere di bere da soli

Nell’ultimo periodo (tra giugno e luglio del 2018) mi sono lasciato andare senza freni alla dipendenza, sfruttando un po’ il meccanismo che io chiamo soglia del dolore (anche si in realtà la soglia del dolore è un’altra cosa). La (mia) soglia del dolore entra in gioco quando assumi qualcosa in quantità così elevate da stare molto male e il cervello associa talmente tanto dolore a quell’esperienza da non volerla più ripetere.

Di solito funziona molto bene con il cibo e le bevande alcoliche: ti è capitato di mangiare una quantità esagerata di kinder delice da non volerne più sapere? Oppure hai preso una sbronza di vodka da non volerla più bere…?

A me è capitato da ragazzo quando mi sono scolato quasi una bottiglia intera di Jägermeister. Oggi solo sentirne l’odore mi fa venire la nausea.

Non ho bevuto fino a stare male tutti i giorni, ma l’ho fatto senza nessun ritegno e ho bevuto in tutte quelle occasioni in cui potevo farlo.

Ho bevuto nelle mie pause pranzo, passando così dei pomeriggi un po’ folk (per citare un mio caro amico) e riprendendo la lucidità verso le 4 del pomeriggio. Poi la sera bevevo ancora spritz, vino, birra, a seconda delle situazioni. Tutti i giorni.

Ciò mi ha fatto sentire e capire bene come l’alcol sia esattamente ciò che è: una sostanza velenosa che debilita corpo e mente, toglie energia, lucidità mentale e anestetizza le emozioni facendoti perdere la parte più bella della vita. 

Ho avuto chiara la sensazione di avere un virus che da dentro mi mangiava. Nel meraviglioso film “Qualcuno volò sul nido del cuculo” verso la fine della pellicola l’indiano Grande Capo parlando di suo padre alcolista dice:

come smettere di bere alcolici

foto da google immagini

Non era mio padre che si beveva la bottiglia ma la bottiglia che si beveva lui…

Direi che non esiste definizione migliore per definire la malattia dell’alcolismo!

Passo 2) Aggiornamento giugno 2022

Questo modo contro-intuitivo di affrontare la dipendenza (anche quella dal fumo) lo ritengo sempre molto efficace.

A livello logico si pensa di diminuire per poi smettere. Ma questo modo di operare, che ho sperimentato su di me più volte anche in altre dipendenze, è una tortura auto-inflitta e rende tutto il processo più lungo e doloroso. 

Meno bevi e più avrai voglia di farlo e ci penserai rendendo sempre più speciali le poche bevande che ti concedi.  Abbandonarle del tutto sarà più difficile. E’ uno sforzo inutile anche perché se sei un bevitore come lo ero io non avrai sintomi di astinenza,  ma dovrai piuttosto saper gestire i pensieri e la voglia di bere un drink in determinate occasioni. 

Inoltre la natura di una tossicodipendenza è di farti aumentare le dosi. Voler diminuire diventa così un’inutile sforzo contro natura. 

3) Mentre usavo la soglia del dolore ho svolto un breve percorso di cambiamento personale

Ho smontato i “miti” sull’alcol

Ho cominciato a vedere il bere da un’altra angolazione, provando a ribaltare le convinzioni e i luoghi comuni che avvolgono il bere alcolici. 

Infatti ci sono una serie di (false) convinzioni che, assieme al meccanismo della dipendenza, vanno a sostenere e alimentare il bisogno di bere alcolici.

Mi spiego meglio. 

Bevi perché hai creato un circolo vizioso di dipendenza. In pratica aver iniziato a bere ha provocato una “reazione a catena” che ti porta a bere ancora. Hai generato un bisogno. Ma questa esigenza di bere è alimentata e sostenuta dal credere che l’alcol ti dia piacere, sostegno, ti rilassi ecc…

Ci sono svariate convinzioni che costruiscono il tuo “piacere” dell’alcol. Convinzioni che sono miti che si possono sfatare. 

Vediamone un paio a titolo di esempio. 

1) Controllare l’assunzione di alcol 

Tra le credenze collettive c’è quella di pensare che un alcolista è colui che ha perso il controllo del proprio bere.

Ma quanti possono dire di avere davvero il controllo sul proprio bere? Ricordiamoci che questa è comunque una dipendenza. 

Quante volte infatti capita anche ai normali bevitori di bere più di quanto avrebbero voluto, dimostrando di fatto che nessuno ha l’assoluto controllo del proprio bere…?

2) L’alcol rende migliori i momenti conviviali

Sembrerebbe che l’alcol renda migliori delle situazioni conviviali come cene o feste.  Tuttavia dobbiamo notare che questi sono contesti di per sé già allegri. 

Come può, quindi, l’alcol rendere allegra una situazione che lo è già?

La realtà è come una discesa vista dal basso: non è il vino che rende migliore una cena, ma è il (normale) bevitore che si sentirebbe privato, triste, affranto se non potesse bere… 

Questa è la differenza tra un vero piacere e una tossicodipendenza. 

smettere di bere benefici immediati

Con un vero piacere siamo felici quando possiamo averlo, mentre una dipendenza ci rende triste se non possiamo usare la sostanza da cui siamo dipendenti. Sembra la stessa cosa ma la differenza è sostanziale!

Ti faccio un esempio: io adoro la pizza ma se non la mangio per due settimane non sono triste e non penso che la vita sia vuota senza la pizza… Tuttavia quando la mangerò ne sarò felice e sarà un vero piacere! Pensa invece a un fumatore senza sigarette, a un bevitore senza alcol o un eroinomane senza eroina…

Se per esempio organizzi una festa senza alcolici ed inviti dei “normali bevitori” molto probabilmente quella festa sarà un mortorio, ma non perché l’alcol ha il potere di renderla divertente, ma solo perché gli invitati saranno tristi senza bere!

Aggiornamento giugno 2022

Questo passaggio nel ribaltare le convinzioni e i miti sull’alcol è cruciale per togliere il senso di privazione, rinuncia o sacrifico. Tutto ciò è duro da togliere perché viviamo immersi in una società che ci induce a bere e ne decanta in tutti i modi i falsi vantaggi e il piacere.

Ne sanno qualcosa gli ex-alcolisti che si sentono a rischio anche dopo molti anni dall’aver smesso, perché dentro di loro vive ancora il pensiero che nell’alcol in fondo sia qualcosa di piacevole (o utile) e magari guardano con invidia chi può “permettersi” di bere.

Questo passaggio strutturale è ciò che io chiamo cambio di percezione. Mi ci è voluto tempo, varie cadute e passi indietro per portarlo a compimento, ma è una vittoria e una libertà che non ha prezzo. 

Provando a smettere di bere da soli non è facile riuscire ad ottenerlo, per questo poi ho creato un programma strutturato per aiutare le persone a fare in un solo mese questo svolta fondamentale. 

Facendo da soli è possibile ottenerla ma ci vuole tempo (mi ci sono voluti circa tre anni), occorre fare leva sulla soglia del dolore e osservare tutti i comportamenti dei “normali bevitori” e le loro incongruenze. 

Serve anche avere la consapevolezza intima che si può arrivare a non bere più con serenità e dentro di te deve un po’ risplendere la voglia di cambiamento, di miglioramento, di crescere come persona.

Ad ogni modo qui sotto in questa video-lezione gratuita di 45 minuti ti spiego come funziona il mio programma e come puoi metterlo in pratica fin da subito autonomamente. Guardala pure dopo aver finito di leggere questo articolo. 

Ho indagato le mie paure per superarle

Altro passaggio: attraverso alcune domande ho fatto un’analisi delle mie paure. Quando indaghi e analizzi le paure è più probabile che tu riesca a disinnescarle.

A questo link ti ho messo un pdf con le domande e le relative risposte. Se vuoi puoi prendere spunto dalle mie risposte per analizzare le tue paure. E’ stato un esercizio molto utile e che può funzionare benissimo anche per altre paure della nostra vita.

Ho fatto leva sulla bilancia del piacere e del dolore

Anche qui attraverso una serie di domande guida ho cercato di associare dolore a lungo termine alla mia vita da bevitore e piacere a lungo termine alla mia nuova vita da persona libera.

In questo post ti spiego bene come funziona questo meccanismo innato dentro di noi e troverai anche le domande guida. Qui sotto invece ti sintetizzo con un’immagine la mia bilancia del piacere e del dolore.

smettere di bere gonfiore

4) Ho riletto la domanda al punto 1 e mi sono chiesto:

Lo credo ancora? Credo ancora che l’alcol mi dia il “piacere” dello stravolgimento dei sensi e mi possa aiutare nei momenti difficili?

In realtà ciò che credevo fosse il beneficio che mi dava l’alcol in realtà era  anestetizzare i sensi e la mente, la perdita della lucidità fino a diventare insensibile, assente, brutto e triste. Questa era la nuda realtà del benessere che pensavo mi desse la devastazione dell’alcol.

Era dunque questo ciò che volevo…? 

Inoltre il bisogno di bere si presenta sempre come uno stress da calmare quindi un altro punto importante del cambio di percezione che ti ho descritto sopra è il seguente.

Non confondere il normale stress della vita con lo stress dovuto alla mancanza della sostanza alcol. Il normale stress della vita è un segnale d’azione: devi fare qualcosa per cambiare o per donarti un momento di vero relax. Ma lo stress fa anche parte della vita, accettiamolo e vediamolo anche come qualcosa di utile!

5) Ho analizzato le mie precedenti cause di fallimento

Nel mio caso erano state due: 1) Brutte giornate e momenti difficili di stress o delusione 2) Dopo un periodo sereno senza bere sentivo l’esigenza di premiarmi con una birretta o uno spritz. Della serie: un bicchiere posso concedermelo…

Così ho deciso cosa fare in questi casi specifici.

Nei momenti di delusione/stress o brutte giornate non devo confondere il normale stress con la voglia di bere e, comunque, ho sempre due scelte a disposizione: A) tormentarmi bramando un bicchiere ma resistendo al desiderio. Oppure scegliere la strada B): Riconoscere lo stress come normale ed utile per affrontare la situazione e gioire del fatto che non sono più dipendente dalla devastazione dell’alcol.

Per quanto riguarda il bisogno del premio te ne parlo più in giù, nel punto 7 di questa guida.

6) Mindset 

Dopo il percorso che ho fatto è stato chiaro che non ero dipendente solo dalla sostanza chimica, ma molto di più dall’illusione che l’alcol potesse darmi qualcosa, un sostegno, un piacere o che ci fosse qualche vantaggio in quello stravolgimento che tanto mi mancava. 

Svanita questa illusione, di fatto svanisce anche la dipendenza. Certo, ci vuole un po’ di impegno e un po’ di tempo, ma il punto è che si può vivere il tutto con serenità e con la chiara sensazione di non fare nessun sacrificio. 

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7) Il premio 

C’erano dei momenti particolari nei quali mi accorsi che avrei potuto identificare quel premio con una bevanda alcolica. E si tratta del premio dopo uno sforzo fisco o psicologico, o quando supero la mia “zona di confort“.

Per esempio dopo un periodo di intenso lavoro, oppure dopo un’escursione particolarmente faticosa in montagna, dopo uno sforzo stressante come ad esempio un trasloco, oppure anche quando ho tenuto il mio corso in aula “Smettere di fumare divertendosi”. Dopo ogni incontro sentivo l’esigenza di premiarmi con una birra. 

Così, in questi casi, ho deciso di premiarmi con delle valide alternative come del buon cibo, una cena fuori o meglio ancora con una serata o giornata di puro e autentico relax con la mia famiglia e i miei amici.

Passo 7) Aggiornamento giugno 2022

Il bisogno di premiarci è insito nella nostra natura specie nella società di oggi, così frenetica e zeppa di stimoli.  

Una bevanda alcolica (o una sigaretta) sono all’apparenza il premio perfetto. Facile da trovare, veloce e dalla soddisfazione immediata. Tuttavia se proviamo ad avere una visione d’insieme possiamo dedurre alcuni punti chiave. 

Alcol (o sigarette) sono un modo per distruggerti in maniera graduale. Di fatto sono un lento suicidio. E’ un piacere che dura il tempo di un rimorso, non ci soddisfa pienamente. Anzi ci lascia sempre un po’ insoddisfatti e sempre di più. 

Infatti più continui a portare avanti la dipendenza e più il piacere diventa sempre più piccolo ed effimero. 

Tra i benefici immediati dello smettere di bere (se lo fai levandoti un po’ la sensazione di perdita) c’è una ritrovata energia e vitalità, trovi in pratica un premio a rilascio prolungato che ti da un benessere costante. 

Questo può bastare per un po’, ma poi una tattica molto interessante che puoi attuare è programmare lo svago, il premio. Decidi quando andrai in vacanza e dove, oppure quando ti prenderai un giorno di ferie infrasettimanale o un sabato di totale tranquillità. 

Se hai già stabilito quando ti premierai sentirai meno il bisogno di farlo con una sostanza tossica come l’alcol. 

Inoltre se noti che molto spesso senti questo bisogno di premiarti, di staccare tutto, è evidente che conduci una vita troppo stressante e sarebbe interessante che potessi fare una riflessione su come intervenire e cambiare alcuni aspetti, o anche uno solo per cominciare.

8) L’ultimo bicchiere

E arrivò il momento del rito dell’ultimo bicchiere con un’ultima e doverosa bevuta per salutare la dipendenza. 

Prima di farlo mi sono dato qualche istruzione da ricordarmi sempre. Prima fra tutti la decisione. Ho preso la decisone di non bere più qualunque cosa succeda. Mai più nessun dubbio su questo.

Non dubitare mai della decisione presa. Questa è la lezione più grande che ho imparato e continuo a imparare sulle dipendenze.

Cosa è cambiato e perché sono convinto di avercela fatta:

– Il pensiero di non bere più questa volta mi da gioia. Libertà Libertà Libertà! …sono libero e ciò mi rende felice.

– Non guardo più con un pizzico di invidia i normali bevitori“. Anzi quando li vedo bere è forse il motivo più forte per essere felice di non essere uno di loro, ed essere “costretto” a ingurgitare una sostanza tossica. La cruda realtà è che nessuno ha scelto o sceglie di bere ma è stato indotto a farlo fino a diventarne dipendente.

Non solo: a pensarci bene quasi tutti i normali bevitori sono costretti a vivere con un senso di privazione. Spesso infatti vorrebbero bere di più, perché è la sostanza in se’ che ti porta ad assumerne di più, ma si auto-limitano per i motivi più vari: c’è chi si vergogna a bere molto di fronte agli altri, chi fisicamente non ce la fa, e chi vuole limitare gli effetti postumi e fastidiosi dell’alcol.

– La decisione presa è fondamentale e paradossalmente non avere dubbi ti libera dal pensarci ancora. E’ finita, e non ci penso più!

– Ho avuto chiaro ancora di più e ancora una volta come la felicità significa prima di tutto sentirsi sani fisicamente e mentalmente e felici di essere semplicemente vivi e contenti di essere al mondo.

La devastazione dell’alcol distrugge tutto questo, addormenta la mia vita e alla fine è solo un lento, doloroso, e tormentato suicidio. Voglio vivere e sentire tutto ciò che mi capita, voglio provare le emozioni così come sono. Questo è il vero stravolgimento.

P.s. di Maggio 2019: la mia storia con l’alcol non è finita qui e ti racconto il proseguo in questo post: Smettere di bere: seconda parte

⬇️  Video-lezione gratuita – Smettere di bere definitivamente e serenamente

Chi Sono

Sono Leonardo Brunetta, esperto in tossicodipendenze. Aiuto le persone a compiere il proprio cambiamento trovando la libertà dalla dipendenza, così che possano donare a se stesse a al mondo che le circonda salute, amore, benessere, coraggio, vitalità e la voglia di coltivare il cambiamento

 

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