Come i dispositivi che scaldano il tabacco ti rendono più schiavo
Se stai pensando di passare ad Iqos o Glo o lo hai già fatto, in questo post ti racconterò cosa si cela dietro questa nuova modalità per fumare e perché non dovresti passare a questi dispositivi se il tuo obiettivo è smettere di fumare.
Qualche giorno fa ero in viaggio con la mia famiglia e fermandoci per una sosta in un Autogrill ho subito notato un grande cartellone pubblicitario con le immagini colorare e felici di Glo, il dispositivo che scalda il tabacco della multinazionale British American Tobacco, colosso dell’industria del tabacco assieme a Philip Morris, che invece produce il più famoso Iqos.
A differenza delle sigarette tradizionali nelle quali le foglie del tabacco sono bruciate e inalate attraverso il cilindretto della sigaretta, e delle sigarette elettroniche nelle quali la nicotina viene vaporizzata da dei liquidi, con Glo e Iqos c’è sempre la sigaretta di mezzo, che viene però scaldata tramite questi dispositivi. Non c’è quindi la combustione.
Iqos (e Glo): un futuro senza fumo?
Stiamo costruendo un futuro senza fumo. Questo è il nuovo messaggio che Philip Morris sta veicolando al mondo.
Con queste apparecchiature le multinazionali del tabacco stanno vivendo una nuova giovinezza per la vendita dei loro prodotti, tant’è che per la prima volta dopo ben sedici anni i fumatori sono in aumento in Italia, grazie a questi nuovi prodotti che stanno prendendo piede anche tra i più giovani, aprendo loro la strada della dipendenza da nicotina.
Infatti questi “sostituti” della sigaretta tradizionale creano una forte dipendenza da nicotina come e anche di più delle sigaretta tradizionali, come ti spiegherò in questo articolo.
Meno effetti nocivi (Forse…)
Addentrandoci nei meandri delle ricerche scientifiche sugli effetti nocivi è difficile venirne a capo. Essendo prodotti che scaldano il tabacco senza bruciarlo dovrebbero avere meno effetti dannosi dovuti alla combustione e ovviamente nei siti di Iqos e Glo vengono citate ricerche di laboratorio che affermano una minore nocività addirittura del 90%.
Nonostante vengano riportate anche ricerche indipendenti è chiaro che è come chiedere all’oste se il vino è buono.
Nei portali autorevoli come quello dell’AIRC (Fondazione per la Ricerca sul Cancro) e della fondazione Veronesi (in un articolo più recente), si afferma che per vederne gli effetti reali sulla salute sarebbe necessario un arco temporale di qualche decennio, come lo è stato per le sigarette tradizionali e, anche se potrebbero essere meno dannosi, non sono comunque indicati per smettere di fumare.
Non mi addentrerò nel tema salutistico, perché dal mio punto di vista è poco rilevante. Capirai infatti che Iqos e Glo sono più deleteri se li guardiamo dal punto di vista della (tossico)dipendenza.
Sistemi di fornitura di nicotina
Questi dispositivi che scaldando il tabacco sono sistemi di fornitura di nicotina, ed è fondamentale ricordare che fumare è una tossicodipendenza.
Una dipendenza, quella da nicotina, che funziona così: andiamo a inserire una sostanza tossica che crea dipendenza, la nicotina. Quest’ultima dopo poche assunzioni crea un bisogno, un senso di vuoto che è necessario colmare con l’assunzione di altra nicotina.
In pratica crei uno stress, un disagio, per poi avere la “soddisfazione” di toglierlo fumando una nuova sigaretta che da una sensazione di sollievo. Che tu lo faccia con una sigaretta tradizionale, Iqos, Glo o sigaretta elettronica poco importa. Rimani sempre dentro questo circolo vizioso che si ripete all’infinito.
Senza considerare i danni per la salute, la nicotina è un alcaloide tossico per l’uomo che debilita il sistema immunitario, toglie energia, vitalità, altera negativamente il proprio sistema emotivo e di ricompensa, comporta tutta una serie di effetti negativi a lungo termine che racconto in modo dettagliato in questo post.
Con Iqos e Glo rimani nella “fossa” di questa dipendenza ancora di più.
Ecco perché.
Metti il vaso di fiori alla tua prigione
Usare Iqos o Glo significa abbellire questa tossicodipendenza, renderla non solo più accettabile, ma quasi auspicabile.
Dispositivi colorati, aromi, niente più cattivi odori e cenere, nemmeno scottature: in pratica dei fumatori felici come quelli del cartellone pubblicitario.
I miei figli sono stati affascinati da quell’immagine così vivace, gioiosa. In effetti sembrava quasi la pubblicità di qualche giocattolo o di una nuova e gustosa gomma da masticare.
Un messaggio che ha un perfetto appeal verso i più giovani e pure i bambini.
Un nuovo modo di vedere la dipendenza, un fumo 2.0.
La storia si ripete. Come successe più di cinquant’anni fa con le campagne pubblicitarie delle sigarette tradizionali che si sono susseguite fino agli ottanta, oggi l’industria della nicotina si è data nuova linfa vitale e una spolverata di green con questi nuovi oggetti carini e colorati.
E’ tutto più bello, più verde, più accettabile… non ti senti più il povero fumatore isolato che puzza.
Il problema è che se questo “modo di fumare” è più bello ed accettabile posso anche… non smettere.
Così anche se non ne potevi più di fumare e proprio mentre stavi cercando una soluzione per smettere ti ritrovi ad aver (quasi) abbandonato l’idea di farlo.
Se rendi più bella la prigione nella quale ti sei costretto aumenta il rischio che ti adatti o addirittura ti convinci che ci stai bene e diventa più grande la paura di uscirne.
Iqos, Glo e… metadone
Mi capitò qualcosa di molto simile con un’altra droga, diversi anni fa.
Farò un parallelismo un po’ forte, forse ti sembrerà strano ed esagerato ma considera sempre che fumare non è una cattiva abitudine o un brutto vizio, ma appunto una tossicodipendenza.
Quando diciassette anni fa decisi di dare un taglio con tutte le mie forze all’uso di eroina che da quasi 10 anni faceva parte della mia vita ero disperato e mi rivolsi al Ser.T (oggi Ser.D: Servizio Dipendenze), per avere aiuto e supporto e anche qualcosa che mi aiutasse a smettere senza dover sopportare i terribili sintomi di astinenza da eroina.
Iniziai così una terapia sostitutiva e di mantenimento con il metadone e poi con il subutex, due sostituti oppiacei.
Una terapia di mantenimento è un “percorso” nel quale da una parte continui ad assumere metadone o altri sostituti raggiungendo una dose costante e dall’altra affronti un percorso psicologico per distaccarti dalla dipendenza.
Ti risparmio ora i dettagli di quello che fu un percorso di quasi 3 anni dentro il Ser.D e gruppi di aiuto, ma ciò che successe quando iniziai la “terapia” fu questo: volevo una soluzione per smettere di farmi e mi diedero un sostituto della droga che assumevo.
Fu luna di miele.
Non dovevo più procurarmi la sostanza e mi davano gratuitamente qualcosa di simile. E ogni tanto potevo pure tornare al mio “vecchio amore”.
Smettere con l’eroina non era più una priorità e nemmeno un problema. Pensai che avrei potuto anche continuare così, almeno per un po’… In realtà allungai di molto e resi più doloroso il mio cammino per uscirne.
Volevo smettere e mi ritrovai ancora di più dentro la tossicodipendenza.
Il metadone dei nicotinomani
Addio cenere, è ora di Iqos. Per l’eroina lo spot potrebbe essere questo: Addio siringhe, è ora dello sciroppo (o della pastiglia).
Iqos, Glo e sigaretta elettronica sono il “metadone dei nicotinomani” (=consumatori di nicotina), sono la soluzione facile che in realtà ti rende ancora più schiavo.
Come afferma lo stesso articolo della fondazione Veronesi esiste il rischio che chi vuole smettere di fumare rinunci a farlo per passare al tabacco riscaldato. Mi chiedo e ti chiedo: è forse questo l’obiettivo di Philip Morris e British American Tobacco?
Trasformare un potenziale abbandono di un cliente in un cliente a vita?
La leva del dolore
Abbellire la dipendenza da fumo significa diminuire una componente molto importante che ci fa agire nella direzione del nostro bene: la leva del dolore.
Ciò che ci spinge con più forza a muoverci per cambiare è proprio il dolore e diminuendo la sua presa saremo meno portati ad agire e a fare qualcosa di concreto per smettere.
In pratica: è più difficile smettere di fumare con Iqos e Glo rispetto alle sigarette tradizionali perché vanno a diminuire quella componente di dolore (e vergogna) che è un acceleratore per il cambiamento. Questo l’ho constatato anche tra gli allievi della mia Scuola.
In linea generale chi fuma il tabacco riscaldato ha più difficoltà a smettere per i suddetti motivi, senza contare le persone le quali mi raccontano che hanno aumentato la loro assunzione giornaliera di nicotina dopo essere passate ad Iqos o Glo.
D’altra parte: l’obiettivo di chi vende questi dispositivi, come anche la sigaretta elettronica, è quello di aiutarti a smettere o di renderti dipendente dai suoi prodotti?
Dipendenza 2.0
I prodotti che scaldando il tabacco hanno sempre maggiore appeal tra i ragazzi che sono stati educati fin da bambini alla nocività del fumo, ma oggi vengono letteralmente abbindolati da questi nuovi strumenti che creano una più forte tossicodipendenza.
Se il tuo obiettivo è smettere di fumare con Iqos e Glo potresti rimanere invischiato ancora di più nella dipendenza e rendere più lungo e difficile il cammino per uscirne.
Se vuoi davvero smettere di fumare c’è una strada da prendere il coraggio di andare. La strada di un cambiamento vero per lasciarti alle spalle la dipendenza e trasformarti in un non fumatore.
Potrebbe diventare anche un percorso entusiasmante, di evoluzione e di crescita personale, perché quando ti liberi dalle catene della dipendenza puoi anche volare, scoprire parti di te che ancora non conosci e aprire un nuovo capitolo della tua vita.
Chi Sono
Sono Leonardo Brunetta, ex fumatore ed esperto in tossicodipendenze. Aiuto le persone a compiere il proprio cambiamento trovando la libertà dalla dipendenza, così che possano donare a se stesse a al mondo che le circonda salute, amore, benessere, coraggio, vitalità e la voglia di coltivare il cambiamento.
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